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mercoledì, marzo 21, 2007

lucilla và in città

per tutto il giorno lucilla si disperò nella piccola tana, arrivata che fù la sera tornò a casa la volpe, alla vista di lucilla la piccola volpe ringhiò ma poi guardandola capì la sua disperazione e con voce pietosa le disse "piccola madonnina, ma cosa ci fai qua? il tuo posto è fuori sulle nicchie a far da custode a tutte le vecchine di san giovanni rotondo!" e lucilla "amica volpe, ma non lo vedi che sono tutta nera? e sopratutto nuda!! nessuno mi vuole più qua" la volpe allora si avvicinò e la vide, tutta rivestita di nero attillato, "qua non puoi stare madonnina, e ormai non hai nemmeno più un lavoro, dovrai andare a città! ma città è un posto pericoloso!"

Lucilla aveva già sentito parlare della terra di città, era un luogo pieno di stradine buie e di gente triste, padre pio le raccontava che dalla città la gente veniva nella terra di san giovanni rotondo per redimersi, molte madonnine trasparenti piene d'acqua abitavano lì, e tra le tante c'era sidonia, una cara amica di lucilla! "Sidonia potrebbe aiutarmi!! mi ha pure lasciato il suo indirizzo quando si è trasferita! è deciso allora, domani mattina mi metterò in cammino verso città!"

Ma comunque lucilla aveva bisogno di vestirsi, e la volpe che ormai provava simpatia per lei raccolse tutto il pelo che trovò nella sua tana e confezionò per lei una pelliccia, calda e candida, e per sdebitarsi lucilla preparò per lui il coniglio in umido e le labbra col curry! dopo il lungo pasto andarono a coricarsi ma lucilla non riusciva a prendere sonno, tanti erano i suoi pensieri.

di buona mattina lucilla salutò la volpe e si fece indicare la strada che portava a città, camminò per tutto il giorno lungo il margine della strada, era propio una bella giornata e camminare non era pesante, passavano le ore e i primi grandi palazzi della terra di città iniziarono a far capolino, dopo la mattina arrivò il pomeriggio e passato il pomeriggio il sole salutò Lucilla, era quello il momento delle lucciole.

Il matriarcato delle lucciole, la più grande potenza conosciuta nelle terre di qua! Erano ricchissime e sfoggiavano così tanti gioielli che appunto si erano autoelette “lucciole che camminano”, le strade non avevano bisogno ne di lampioni ne dì falò perché quando calava il sole s’accendevano mille luci sfavillanti, carrozze d’oro e argento percorrevano i viali che portavano a città, Lucilla impressionata e sognante camminava in mezzo a loro ammirando le mille perle e le grandi pellicce sontuose, ma quando una delle lucciole vide addosso a Lucilla la pelliccia di volpe si mise ad urlare “non è sintetica è una pelliccia di volpe vera!!! Assassina!!!!” subito accorsero tutte le altre lucciole, le strapparono di dosso la pelliccia e la fecero arrestare.

Ancora una volta la piccola Lucilla si trovava ai ferri stretti col destino, e non aveva proprio idea di quali fossero le sue colpe!! Fu messa ai ceppi e esposta al pubblico denigro, la regina giunse dopo due ore di sputazzamenti e schiaffeggiamenti, Lucilla era sconvolta, “tu chi saresti? Sembri una madonnina ma sei nuda e vestita di nero, e soprattutto ti vesti con pellicce derivate da poveri innocenti animalini!!!” seguirono fischi e insulti, la regina fece sfogare il pubblico e continuò “ Dove hai preso questa pelliccia??? Chi ti ha venduto questa merce proibita!?” Lucilla alzo la testolina di creta e disse “nessuno mi ha venduto questa pelliccia, la volpe me l’ha regalata”, “BUGIARDA!!” urlò la regina “credi forse di poterti fare beffe di me!? se non dirai la verità sulla pelliccia sarai giustiziata all’alba, dicci chi ti ha venduto questa pelliccia e sarai risparmiata!”

Lucilla era terrorizzata, non sapeva proprio come uscire da questa brutta situazione, ma dopo alcuni minuti le venne un’idea e disse “è stato padre pio, quello che viveva nella nicchia con me, per causa sua ho avuto questa pelliccia!” bhè pensò Lucilla, è la verità e poi detto questo meglio a lui che a me! Lucilla sentì che qualcosa in lei stava cambiando.

Padre pio fù arrestato e portato di fronte alla regina, cercò di difendersi incolpando e offendendo Lucilla, ma la regina era impietosa con gli uomini, “al rogo maledetto!” disse lei e il rogo fù! Lucilla guardando il rogo e ricordandosi il trattamento subito sorrise, e piano piano la sua pelle si ammorbidì, la creta era sparita, adesso la carne prendeva il suo posto, la regina lo notò e le disse “ bene piccina adesso dentro il tuo petto batte un cuore!”.

2 commenti:

Fata Morgana ha detto...

Questo Cugggino mi dà tante soddisfazioni!!!!

Daniele ha detto...

Il nesso logico, tradisci Padre Pio, ergo diventi una persona vera è geniale.
J'adore!